È stato dimostrato che l’aceto di riso ha un effetto ipotensivo, ovvero apporta benefici alla pressione arteriosa. Una ricerca giapponese ha evidenziato che il consumo di contorni a base di aceto di riso aiutano a mantenere stabile la pressione sanguigna, causa di gravi malattie cardiache se non tenuta sotto controllo.

Metodi e procedure di ricerca

Questo studio trasversale ha incluso 746 individui (257 uomini e 489 donne) di età superiore a 40 anni provenienti da Tarumizu e Kagoshima in Giappone. L’assunzione di nutrienti è stata stimata sulla base di un questionario autosomministrato in cui venivano evidenziate le abitudini alimentari. In particolare, è stata registrata la frequenza di assunzione dei contorni a base di aceto come il Sunomono, piatto tipico della cucina giapponese a base di aceto di riso, cetrioli e alghe wakame. La pressione sanguigna è stata classificata in quattro gruppi secondo le linee guida della Japanese Society of Hypertension per la gestione dell’ipertensione. L’associazione tra l’assunzione di contorni a base di aceto di riso e le categorie di pressione sanguigna è stata analizzata considerando anche le variabili legate all’età, all’indice di massa corporea, storia di fumo, assunzione eccessiva di alcol, situazione di vita, assunzione di energia, assunzione di proteine, assunzione di sodio, potassio assunzione di alghe.

Risultati

Dallo studio è emerso che circa il 13,6% degli uomini e il 6,1% delle donne non assumeva aceto di riso. Chi invece faceva rientrare nel proprio piano alimentare questo tipico piatto giapponese, il Sunomono, mostrava una pressione arteriosa migliore rispetto agli altri. In conclusione, gli uomini che non mangiavano abitualmente sunomono avevano una pressione sanguigna significativamente più alta, anche se il loro peso e l’indice di massa corporea erano gli stessi di chi invece lo consumava.

Secondo la ricerca però l’assunzione può essere limitata ad una volta al mese non registrando risultati migliori rispetto a chi lo assumeva più frequentemente