Vertical farm 13 Ottobre 2022
Nasce a Bruxelles il primo manifesto dell’agricoltura verticale, un nuovo modo di concepire la filiera agroalimentare in termini di sostenibilità.
Lo scorso settembre si è svolto a Bruxelles il terzo Congresso mondiale dell’agricoltura verticale. Nel corso della tre giorni dedicata all’agricoltura è stato presentato il primo manifesto dell’agricoltura verticale sottoscritto da una ventina tra i più grandi coltivatori verticali del mondo.
Gli oltre 20 firmatari hanno voluto evidenziare il contributo che l’industria intende dare per trasformare gli attuali sistemi alimentari e aiutare a risolvere una delle sfide più difficili dell’umanità: fornire cibo a una popolazione in crescita in modo sostenibile e circolare.
Le vertical farm stanno iniziando a proliferare in tutto il mondo. Nella sua definizione più generale una vertical farm è un edificio che accoglie un’intera filiera agroalimentare: produzione, trasformazione, vendita e consumo. Tuttavia, nella maggior parte dei casi vengono definite vertical fam anche quegli edifici che accolgono solamente la produzione e la trasformazione. In questo modo le aziende agricole verticali risparmiano terra e acqua, non usano pesticidi e sono protette dal maltempo, ma contemporaneamente riescono ad assorbire molta energia.
Di seguito il manifesto presentato a Bruxelles:
“Siamo l’Agricoltura Verticale. Siamo l’Agricoltura 4.0, e poniamo al centro del nostro lavoro il cibo e la tecnologia, le persone e il pianeta. Siamo il punto di incontro tra agricoltura, data science, ingegneria e sostenibilità. La nostra missione è trasformare i sistemi alimentari a beneficio delle persone e del pianeta e contribuire con soluzioni all’aggravarsi della crisi ambientale, esacerbata dall’agricoltura tradizionale. Ci impegniamo a separare la distruzione dell’ecosistema dalla produzione del cibo attraverso strumenti tecnologici. Collaboriamo con la comunità agricola tradizionale per valorizzare le sue pratiche agricole e contribuire ad aumentare la produzione per nutrire una popolazione in rapida crescita a fronte di un clima sempre più instabile con meno risorse.”
“Riconosciamo la crisi climatica e agiamo per garantire che la produzione alimentare continui a prosperare. Quindi coltiviamo cibo più vicino a dove vivono le persone e usiamo molta meno acqua, terra e chilometri per farlo crescere e trasportarlo (più del 90% in meno rispetto all’agricoltura convenzionale) per salvaguardare gli ecosistemi e proteggere l’umanità. Riproduciamo la ‘luce solare’ per coltivare cibo e riconosciamo questa sfida energetica e di emissioni. Guidiamo la transizione verso l’energia rinnovabile e verde. Ci impegniamo ad allinearci con gli schemi di impatto accettati a livello globale (tra i quali SBTi, B Corp, SDG).”
Le società firmatarie sono 80 Acres, AeroFarms, Bowery, Crop One, CubicFarms, Elevate Farms, Fifth Season, Fischer Farms, Freight Farms, Infarm, Infinite Acres, Jones Food Company, Kalera, La Grangette, Ljusgårda, N Thing, Plenty, Stacked Farm, Urban Crop Solutions, Urban Harvest, Vertical Future, YesHealth Group e ZipGrow.