Ramen VS pasta 14 Ottobre 2022
In questi giorni si è accesa una forte polemica legata alla cottura della pasta. A causa degli aumenti delle bollette del gas e dell’energia, si stanno cercando metodi alterativi per risparmiare sui consumi energetici. Secondo i dati raccolti da International Pasta Organisation (Ipo) sono 438 milioni le porzioni di pasta servite ogni giorno in tutto il mondo. Riducendo i tempi di cottura della pasta si può arrivare a risparmiare fino al 47% tra energia elettrica ed emissioni di Co2.
Il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi ha proposto come alternativa ai metodi di cottura classici, la cottura passiva, ovvero far cuocere la pasta nell’acqua bollente a fuoco spento. Questa soluzione ha generato un accesso dibattito perché secondo alcuni chef il prodotto finale perderebbe tutte le qualità originarie portando sulle tavole degli italiani un risultato scadente.
Un’alternativa molto valida che coniuga qualità e risparmio energetico arriva dalla cucina asiatica. Il ramen è un piatto tipico della cucina giapponese a base di spaghetti di frumento serviti in brodo di carne e/o pesce, spesso insaporito con salsa di soia o miso e con guarnizioni come maiale affettato, alghe marine secche, kamaboko, negi e a volte mais. Gli spaghetti che accompagnano il piatto vengono cotti istantaneamente. Immersi nell’acqua bollente sono pronti in 30 secondi. Questo piatto consente di ottenere un risparmio significativo di energia elettrica mantenendo inalterata la qualità e il gusto del prodotto.
Il Ramen
Per preparare un ottimo Ramen bisogna partire dal brodo, questo si ricava dalla lenta cottura della carne che può essere di maiale, pollo o manzo, oppure dal brodo di pesce che può essere di sarde o di sgombro accompagnato da foglie di bonito essiccate (katsuobushi).
Al brodo viene quindi aggiunta una salsa aromatizzante chiamata tara. La tara è spesso composta da aglio fritto, peperoncino, semi di sesamo macinati, altre spezie e persino sake. I tre sapori principali della tara sono shoyu (salsa di soia), miso (soia fermentata) e shio (sale).
In genere, la tara viene combinata con la zuppa in un rapporto approssimativo di 1:10. Il miso, tuttavia, è un’eccezione. È comune usare più del 10% di miso, perché contiene meno sale per unità di peso rispetto alla salsa di soia.